Molto interessante questo ultimo video di Vittorio Nicola Rangeloni, giornalista di origine barziese che fin dal 2014 è nel Donbass a documentare la guerra tra Russia e Ucraina (anche se lui è un giornalista “embedded” apertamente schierato con i Russi).
Al di là quindi di alcuni elementi propagandistici, in un momento in cui persino Putin sembra finalmente manifestare qualche timido accenno di voler finire la guerra (“Vuole davvero finire la guerra ? – gli ha risposto ieri dalla conferenza dei G20 Giorgia Meloni – allora ritiri domani le sue truppe in Ucraina”) il video disponibile su You Tube dimostra tutta l’assurdità di una guerra fratricida, scatenata da Putin il 24 febbraio del 2022, contro un popolo vicino.

Una guerra che da allora è costata la vita a ben 300.000 soldati russi (secondo le stime ucraine) ma probabilmente altrettante vite di soldati ucraini: a di là delle esagerazioni propagandistiche realisticamente almeno mezzo milione di soldati in totale, l’equivalente di una grande città, tra una parte e l’altra, più decine di migliaia di vittime civili, senza contare i disastri e le distruzioni.

L’economia dell’Ucraina, che già non se la cavava molto bene prima della guerra, praticamente azzerata (si basava sull’esportazione di grano, mais , e sull’industria siderurgica della distrutta Mariupol) quella russa in difficoltà , a causa delle sanzioni e della rottura con i paesi occidentali, insomma un bilancio assolutamente disastroso, di cui la colpa ricade indubbiamente sull’irresponsabile autocrate russo Putin.

Perchè dicevamo che questo video è molto interessante ? Il bravissimo Nicola, che quando vuole è davvero un ottimo giornalista, ha intervistato un soldato ucraino catturato dai Russi, naturalmente non rivelandone il nome ed oscurandone il volto.

Questo soldato, di circa una trentina d’anni, è nato addirittura a Mosca, da madre russa e padre ucraino. In Russia ha compiuto i primi studi elementari. Poi si è trasferito a Kiev , dove si era organizzato la sua vita. Presa la cittadinanza ucraina (poteva scegliere tra quella ucraina e quella russa) ha concluso i suoi studi, ha trovato un lavoro a Kiev, si era sposato ed ha avuto dei figli (poi però si era separato).

La guerra del Febbraio 2022 è arrivata come un fulmine a ciel sereno: ha cominciato a perdere i suoi compagni di lavoro, arruolati forzosamente, e poi ha dovuto arruolarsi pure lui: è un particolare secondario se l’addestramento, come gli era stato promesso, si sarebbe dovuto svolgere in Italia o in Spagna (cosa che mi sembra un po’ improbabile) oppure in un bosco dell’Ucraina, come effettivamente è successo.

Da allora ha perso tutto: la sua vita “normale”, il lavoro, i rapporti con i figli e quelli molto imbarazzati con la madre “russa”, che gli ha solo detto di “preservarsi” e di stare attento.

Insomma, una storia, come quella di tanti altri cittadini ucraini buttati a morire in una guerra fratricida, che dimostra come tante altre l’assurdità di una guerra insensata che ha messo l’uno contro l’altro, in un solco di guerra e di odio ormai profondo, due popoli fratelli che si sono sempre intersecati : Rangeloni probabilmente sa che ci sono stati casi di combattenti ucraini che addirittura avevano espletato il servizio militare nell’Armata Rossa.

La storia mi ricorda un po’ quella di Cesare Battisti, noto patriota trentino che si era arruolato con l’esercito italiano invece che con quello Austriaco, e che quando è stato catturato da questi ultimi è stato pubblicamente impiccato a Trento in un tripudio di folla.

A questo soldato ucraino invece i Russi non hanno torto un capello, ma gli hanno salvato la vita. Ci sarà qualche motivo ! Buona visione, e veramente tanti complimenti a Vittorio !

Enrico Baroncelli

Condividi l'Articolo

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *