Oggi alla Camera il Ministro Fitto ha confermato il definanziamento di progetti dal PNRR per un ammontare complessivo di 15,9 miliardi di euro.
Tali misure dovranno essere rifinanziate con altre fonti, ma il Servizio studi della Camera dei deputati, in un dossier, mette nero su bianco che le modalità attraverso i quali sarà cambiata la fonte di finanziamento non ci sono. Ad oggi, quei progetti stralciati non hanno le risorse necessarie per essere realizzati.

Parliamo di miliardi di euro di investimenti per la lotta al dissesto idrogeologico, la rigenerazione urbana, la valorizzazione dei beni confiscati alla mafia. È una vergogna e il Ministro Fitto non ha saputo dare alcuna spiegazione credibile!

Che conseguenze avrà la Lombardia dal taglio di sedici, SEDICI, miliardi di progetti PNRR in Lombardia? Perché Fontana e i suoi assessori non dicono nulla di fronte a questa prova di incapacità del governo Meloni?

La stessa Regione Lombardia è in ritardo di mesi sui progetti del PNRR, ma qui il danno è molto più grosso, forse irrimediabile. Al momento da Palazzo Lombardia tutto tace, non si sa ancora quanti progetti su sanità, gestione dei rischi alluvione, riduzione del dissesto idrogeologico, mobilità sostenibile, valorizzazione del territorio e rigenerazione urbana stanno saltando in queste ore.

Saranno i cittadini a pagare sulla loro pelle l’incompetenza di Meloni e dei suoi ministri. La giunta Fontana da che parte starà? Quella dei lombardi o dei capi partito?

PD LOMBARDIA

TINO MAGNI PNRR: DA FITTO LE SOLITE PROMESSE E NESSUNA GARANZIA SUI FONDI TAGLIATI

«Sedici miliardi del Pnrr sono a rischio. I progetti per la lotta al dissesto idrogeologico, la rigenerazione urbana, la decarbonizzazione dell’ex Ilva di Taranto, la valorizzazione dei beni confiscati alla mafia rischiano di non partire. Ma per il ministro Fitto va tutto bene. Non ci sono ritardi nell’erogazione delle rate, il Pnrr non è stato tagliato e i fondi sono solo stati spostati e non verranno persi, il piano è stato solo rimodulato. E sbagliano i Sindaci, l’Ance e le organizzazioni sindacali a lamentarsi perché i fondi ci sono e i progetti saranno finanziati. Oggi il servizio studi della Camera scrive che le nove misure cancellate dal Pnrr non hanno una copertura finanziaria alternativa. A Fitto è mancato il coraggio di dire la verità, Oggi in Parlamento non ha fugato i dubbi, non ha minimamente dato garanzie sulle coperture, solo le solite promesse. – Lo afferma il senatore dell’Alleanza Verdi e Sinistra Tino Magni. – Il governo è riuscito a mancare gli obiettivi più importanti del Pnrr, prosegue Magni. Ma, come al solito, se da una parte taglia dall’altra elargisce. E lo fa come sempre tutelando gli interessi dei grandi gruppi energetici. Eni, Enel, Snam e Terna, solo per citarne alcuni. Il RePowerEU, presentato dalla Commissione Ue per porre fine alla dipendenza dell’Unione dai combustibili fossili della Russia, è un regalo a chi in questi anni ha fatto enormi extra profitti. Con i fondi del Pnrr queste importanti aziende faranno investimenti mentre ai Sindaci solo briciole per la riqualificazione urbana, e niente per la riduzione del rischio idrogeologico e del rischio alluvione. Siamo molto preoccupati da una rimodulazione del Piano che penalizza i comuni, solo nella città di Napoli il taglio sarà di 120 milioni e ne faranno le spese gli interventi di riqualificazione e rigenerazione urbana delle periferie come Scampia, gli studentati, il mezzogiorno, e gli interventi diffusi di riqualificazione ed efficientamento energetico per favorire chi in questi anni ha fatto enormi profitti.» conclude Magni.

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