Condividendo le istanze della Camera di Commercio di Como-Lecco, delle diverse associazioni di categoria e organizzazioni sindacali, ho presentato insieme al collega Vinicio Peluffo, capogruppo in Commissione Attività produttive, un’interrogazione ai ministri delle Imprese e del Made in Italy, e dello Sviluppo economico affinché anche per il Distretto tessile di Como-Lecco vengano adottate specifiche politiche di sostegno al comparto aventi finalità e contenuti analoghi a quelli che hanno recentemente interessato le altrettanto importanti filiere tessili dei territori di Prato e di Biella.
Questo il testo dell’interrogazione presentata .

Al Ministro delle Imprese e del Made in Italy, al Ministro dello Sviluppo economico — Per sapere – premesso che:
il Distretto Tessile lariano, al quale afferiscono oltre 1.300 imprese che occupano complessivamente 15.200 dipendenti, è custode di un patrimonio di esperienze e competenze tecnico-artistiche tramandate da generazioni, costantemente aggiornato nel tempo e rafforzato da un’innata propensione all’innovazione sostenuta da centri formativi d’eccellenza;
la filiera tessile del Distretto lariano è tra le più complete e articolate al mondo basti pensare che per
quanto concerne l’utilizzo della seta il 70% della produzione europea viene lavorato nella provincia di Como;

il legame tra cultura, industria e artigianato è presidiato sul territorio lariano, definito “The Italian Textile
Valley”, da una filiera che valorizza le competenze del Made in Italy, la creatività del saper fare, la ricerca,
l’innovazione. Como è peraltro “Città creativa UNESCO” con riferimento al cluster “Crafts and Folk Art”,
ambito della cultura del fare, dell’artigianato tessile, del design, dell’economia circolare, della filiera moda
sostenibile e di quella serica;
lo scorso agosto sono stati emanati due specifici decreti interministeriali che hanno consentito ai Distretti
Tessili locali rispettivamente di Prato e Biella di ricevere un aiuto per la ripartenza e il rilancio della loro
competitività colpita duramente dalla crisi pandemica da Covid-19 e dall’aumento dei costi energetici e
delle materie prime, con la destinazione di risorse complessivamente quantificate in 15 milioni di euro;
il Distretto Tessile di Como-Lecco, parimenti duramente segnato dalle conseguenze della crisi sanitaria e
dagli effetti negativi globali della guerra russo-ucraina con un aumento tendenziale dei costi energetici non regolamentati del 5,7%, e prezzi di gas e petrolio ben superiori a quelli precedenti al 2022 (dati Istat), non ha invece beneficiato di alcuna forma di sostegno;

nonostante la grave flessione della produzione industriale e artigianale del territorio, le imprese tessili
lariane hanno continuato a dimostrare una capacità di reazione e resilienza alle sfide proposte dalle
esigenze della digitalizzazione e della sostenibilità;
la Camera di Commercio di Como-Lecco, le Associazioni di Categoria e le Organizzazioni Sindacali si sono fatti portavoce di un documento condiviso e unitario nel quale evidenziano l’urgente esigenza di
un’applicazione equa e uniforme delle politiche di sostegno al settore tessile anche nel distretto di Como-
Lecco -:
se i ministri interrogati non ritengano opportuno dover applicare in modo equo e uniforme anche al
Distretto tessile di Como-Lecco adeguate politiche di sostegno, così come fatto per il Distretto tessile di
Prato e Biella, volte ad assicurare pari opportunità di ripresa e crescita economica.

BRAGA, PELUFFO

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