Invito tutti a leggere la relazione che la presidente della Commissione Europea, Ursola von der Leyen ha svolto per l’ultima volta innanzi al Parlamento Europeo, prima del suo scioglimento per le ormai imminenti elezioni del Parlamento Europeo, nella primavera 2024.
Un momento importante per le emergenze nelle quali il mondo e l’umanità intera si stà dibattendo rispetto alla necessità di una guida di un orientamento che possa rispondere alle aspettative più generali ed alle incognite determinate dalla crisi e dalle iniquità del vecchio ordine economico mondiale, evidenziate dalle guerre, non solo in Ucraina, ed ai recenti colpi di Stato in Africa.

In aggiunta le catastrofi naturali e climatiche recentemente subite in Marocco e Libia, aggraveranno ed accentueranno ulteriormente le vecchie iniquità imposte, indurranno ancor più, queste sfortunate popolazioni, ad emigrazioni verso il nostro Continente.
Ebbene, è evidente che la Presidente ha parlato ai parlamentari europei, ma da quella tribuna parlava a tutto il mondo, un discorso preciso ed anche dettagliato rispetto alle importanti battaglie che ha affrontato durante il suo mandato, auto celebrativo, da buona madre ed amministratrice, mi ha profondamente deluso.
Sono molte le priorità e le responsabilità che attendono risposte credibili e durature, la prima a mio avviso è rappresentata dalla immigrazione a noi necessaria, di persone che dovranno nel breve periodo subentrare nelle attività produttive e di servizio per continuare a mantenere il benessere economico e di vita, nella nostra vecchia Europa.

Persone che dovranno essere accolte, formate ed informate, alle quali garantire i diritti di cittadinanza, trattamento economico e normativo, di voto, di rappresentanza, di espressione delle loro idee e religioni ed alle quali chiedere il rispetto delle nostre leggi e gli obblighi/doveri che esse impongono. Non da estranei ma da persone civili, contrastando l’odio e la propaganda della destra.
In questa occasione, non si è presentata vestita di giallo come un canarino da oltre un anno a questa parte, ma ha tuttavia ribadito gli impegni economici e gli aiuti militari che “loro” hanno deciso a sostegno dell’Ucraina, rinunciando al ruolo che i “vecchi padri” dell’Europa, avrebbero posto in campo per evitare la guerra fratricida in Ucraina, contro la Russia.

Non un ripensamento, un’autocritica, un tentativo di mediazione, malgrado la sconfitta militare conclamata sul campo, dopo 18 lunghi mesi di guerra sanguinosa con tutte le orrende nefandezze che registriamo ogni giorno, per indurre i nostri referenti di Kiev a cessare questa guerra per procura, aizzata dalle èlites anglosassone Occidentale contro la Russia, ora ridotta ad azioni terroristiche assai pericolose anche in territorio della Federazione Russa.
Non è dato sapere quale sarà l’esito delle imminenti elezioni del Parlamento Europeo, la destra xenofoba e primatista, ritiene di averle già vinte, mi auguro che avvenga un sussulto in tutte le forze progressiste e democratiche europee perché questo non avvenga e mi auguro davvero un impegno straordinario delle stesse, perché riescano a recuperare la necessaria credibilità di tutti noi ed in particolare delle giovani generazioni, affrontando con determinazione e chiarezza le priorità che verranno scelte, superando sudditanze e subalternità.

Sergio Fenaroli

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