Molti e variegati gli interventi presso il centro fieristico di Cesena della “non – corrente” bonacciniana, definibile come un”area di pensiero”.
Tanti però, soprattutto all’inizio, gli interventi che hanno rimarcato la necessità di “uno spazio di libertà”, come per esempio l’ex Ministro Graziano Del Rio.

“Certo, non si taglia la corda al capo cordata, ma se si vede che il capocordata sta sbagliando strada, bisogna dirlo, non per tagliargli la strada, ma per evitare il peggio” ha sottolineato.

“Non vogliamo minare la segretaria, ma mettere in campo pensieri lunghi, un PD che sappia parlare ai ceti popolari, che sia capace di ascoltare la gente, attento alla pancia della gente, che possa aiutare le famiglie con figli che hanno perso potere d’acquisto”.
“Dobbiamo abbassare le tasse sul lavoro e aiutare le famiglie nelle loro fatiche quotidiane”.

Quindi Del Rio, in conclusione, si augura un “Partito di popolo, con dirigenti svegli, liberi e vicini al popolo”

Lorenzo Guerini, oggi forse uno dei dirigenti più lontani dalla “linea Schlein”, rileva che “Siamo in tantissimi qui. Essendo stato un capocorrente, molti stanno parlando con me, con una grande domanda: non tanto per organizzare una mozione in coda al congresso, quanto per assumere iniziative politiche per l’oggi e per il domani del PD”.
Guerini contesta il dirigismo della Segretaria, che praticamente dice “stiamo uniti, ma ora lasciatemi fare quello che ha scritto la mia mozione che ha vinto il Congresso”.

“Ma dobbiamo costruire insieme la risposta alla complessità”

Allora Guerini invita Bonaccini a fare questo: iniziativa politica, area culturale del partito politicamente organizzata (“Non ho paura di chiamarci corrente”). Un confronto vero nel partito, e poi certamente lealtà alla Segretaria.

Infine un affondo contro la GPA , Gestazione per Altri, altresì detto “utero in affitto” o “maternità surrogata”, che secondo Guerini non deve essere introdotta in modo surrettizio nel paese.

Interviene quindi il Senatore Alessandro Alfieri, che ringrazia Bonaccini “per aver voluto questa due giorni. Al centro idee e proposte, qui ci stanno le ragioni del PD”.
“Noi rivendichiamo libertà, nel rispetto della segretaria, ma quando poniamo idee, contenuti, iniziative, con gli imprenditori o le persone qualunque, non possiamo essere accusati di volere la rottura”

“Sui diritti civili: dobbiamo tenere insieme diritti civili, sociali, economici”

Il Sindaco di Milano Beppe Sala ha inviato un videomessaggio chiamando all’unità del centrosinistra:
“Mettiamo in campo tutte le energie, per un centrosinistra largo. Dobbiamo creare un nuovo Ulivo, una alleanza ampia contro questa Destra aggressiva, che è il nostro vero nemico”.

“Purtroppo – ha continuato Sala – c’è una cultura a sinistra che piuttosto che vincere le elezioni preferisce testimoniare i propri principi e identità. È sbagliato”

“Altro problema: non si sta insieme dichiarando prima le precondizioni. Servono facilitatori di una alleanza grande, come fece Prodi al tempo dell’ulivo .
Lui lo ha fatto, ora tocca a noi”

Chamato quindi in causa ecco l’intervento di Romano Prodi, oggi ampiamente pubblicizzato sui giornali.

“La guerra in Ucraina – dice Prodi – ha ridimensionato la Russia e l’ Europa.”

“La Cina da parte sua cerca le risorse in tutte le zone del mondo (probabilmente alludendo alle “terre rare” ndr) , ma in passato da parte dei Cinesi vi era curiosità e ammirazione per la democrazia dell’Europa. Oggi invece dal rispetto si è passati alla sfida: la sfida alla democrazia”

E l’autoritarismo sta crescendo in tutto il mondo, dice Prodi ricordando Filippine, Turchia e paesi dell’ Africa.

“Gli Stati Uniti, la potenza più forte del mondo, sono una democrazia che esporta energia, risorse. Fa politica estera mobile, con attacchi e ritiri (come in Afghanistan).

“Noi Occidentali abbiamo fatto il grave errore di far diventare amici tra di loro la Russia e la Cina. Ma la Cina economicamente è cresciuta di una Russia all’anno.

Mentre invece l’Europa e la UE hanno subito una forte sbandata. Rimane una forte alleanza con gli Stati Uniti, ma ci dimostriamo incapaci di svolgere ua politica unitaria”

Tre ipotesi vede Prodi per l’Europa: o diventare una grande potenza mondiale, oppure alleati che non contano, oppure alleato fedele agli USA ma con una politica unitaria che sappia difendere i propri interessi.
“E’ questa terza ipotesi quella che ci serve”

” Noi Europei – continua il Professore – siamo tutti insieme ancora la seconda potenza mondiale, ma abbiamo una potenzialità inespressa, e abbiamo avuto una nazionalizzazione dell’Europa, sommessa, ma che avanza.”
C’è stato uno scatto con il PNRR.

” Ma oggi ci sono ancora troppe differenze nazionali evidenti, senza che abbiamo alcuna capacità propositiva unitaria.”
Di conseguenza siamo assenti nella politica internazionale.

La mediazione sulla Guerra in Ucraina quindi la fanno la Turchia o il Vaticano”

L’Italia non è mai stata un motore principale, ma nessuna decisione può essere presa senza l’ Italia.

L’ex Presidente della Commissione UE vede quindi oggi troppa debolezza e divisione. La Francia che rischia economicamente. Un Est Europa nazionalista, siamo troppo vicini agli Stati Uniti, in un quadro di netta divisione tra Est e Ovest Europa.

“Viviamo in un periodo in cui la cultura liberista ha cambiato tutto: c’è meno Stato, ci sono meno regole e più individualismo.
E l’elettorato ha seguito la destra originale. Noi invece ora dobbiamo riprendere la nostra bussola. Il riformismo ha perso la bussola”.

“Oggi il pensiero economico ha capito che le diseguaglianze sono troppo forti. Ma il pensiero politico non lo ha capito e non ha cambiato adeguatamente.
Lo Stato è entrato di nuovo nella politica economica, ma non per ridurre le diseguaglianze, ma per dettare legge.
Trump ha detto: la concorrenza è per i perdenti. Nel frattempo la logistica sta acquisendo un potere colossale, vedi ad esempio il caso di Amazon”.

” La Democrazia quindi si ritrova assediata da due problemi: aumenta la diversità e la classe media impoverisce; i trust crescono e gli Stati non li bloccano.

L’Italia ha sofferto parecchio in questi ultimi anni. I salari diminuiscono sempre di più, rispetto all’inflazione e al potere d’acquisto. La politica fa prevalere l’oggi sul domani. Continui compromessi, senza strategia. Dobbiamo ricominciare a pensare quale paese costruire. Sull’idea del Paese, sono prevalsi gli equilibri del potere”.

“Vanno bene le coalizioni – dice il fondatore dell’Ulivo, tradito al Governo prima da Bertinotti nel 1998 e poi da Mastella dieci anni dopo – ma devono fondarsi su un’idea condivisa dell’Italia nel futuro”.

Infine un appello accorato al PD : “Il populismo è il rifugio del popolo che non trova casa. E il popolo non ha trovato casa neanche nel PD.
Noi dobbiamo costruire la casa che possa ospitare il popolo. Il PD è l’unico partito che lo può fare”.

Prodi poi ricorda gli errori che sono stati fatti: tra gli altri la riforma della RAI, la riforma elettorale, abolizione del finanziamento pubblico. Trascinati dal momento, ma errori

“Dobbiamo indicare il cammino. Non possiamo essere rassegnati in un paese rassegnato !”

La maggioranza degli interlocutori dei corpi intermedi vede nel PD interlocutore ideale, ma il PD non sa dare le risposte e gli indirizzi del futuro

“Fate incontri di settimane sui dieci punti veri, discutete, ascoltate, riassumete e fate proposte di sintesi !”.

In concreto cosa deve fare il PD ?

“Prima cosa: continuare la battaglia sul salario minimo, ha dei difetti ma oggi serve.”

” Tema dell’Immigrazione. Con l’aumento esponenziale degli sbarchi è tornata la paura. In Italia dobbiamo fare vera politica di integrazione. Dobbiamo fare il massimo per far diventare immigrati forza lavoro. Oggi facciamo il contrario. Noi li teniamo in un limbo, e quando li formiamo poi li mandiamo via”.

“Infine i Giovani: riapriamo il dibattito sul servizio civile obbligatorio. Qualcosa che serva a aiutare i giovani a capire come è il mondo”

Ambiente: la nostra direzione è giusta, ma ci vuole realismo. Quindi occorrono politiche industriali che rendano possibile una politica ambientale2.

Sanità. Combattere con decisione l’arretramento del Sistema Sanitario Nazionale,lo abbiamo strangolato con la riduzione delle risorse.

Casa: occorre un nuovo piano di edilizia sociale delle grandi città

Lotta evasione fiscale. Ogni anno perdiamo un PNRR e parliamo di “pizzo di Stato” !”

In conclusione, per Romano Prodi, serve un “radicalismo dolce” e il PD può e deve esserne il perno, insieme, con quello spirito unitario che lo ha sempre caratterizzato.

infine le conclusioni di Stefano Bonaccini, vicepresidente del PD.

“Dobbiamo uscire dalla sguardo ombelicale che ci ha contraddistinto in questi anni” – inizia il Governatore dell’Emilia Romagna
“Senza il popolo non si fanno le riforme, anche se fatte dai migliori”.

La lotta all’Evasione Fiscale è il primo strumento per diminuire le tasse a chi dà lavoro e fa investimenti.

Bastano parole semplici per riforme complesse: ” Servono politiche che incentivino la natalità e anche politiche di gestione dell’immigrazione legale, aiutando tutti gli immigrati ad integrarsi nelle regole e diritti che l’Italia si è data”.

“Il contrario dell’integrazione è la disintegrazione !”

Per quanto riguarda l’Ambiente: i disastri accaduti ad Ischia, sulle Dolomiti, a Senigallia e in Romagna sono davanti a noi.
“Servono risposte di transizione ecologica subito, ma aiutando la parte della popolazione povera a poterla fare, con tante risorse in più”.

Le elezioni europee del 2024 per Bonaccini sono il vero spartiacque.
“In gioco è il destino dell’ Europa. Dobbiamo evitare che Popolari e Nazionalisti si saldino: sarebbe una tragedia. Abbiamo il dovere di rivolgerci come Socialisti ai Popolari, alla loro parte migliore e cercare con loro alleanze su questioni sociali”.

Quali i temi da cui ripartire ?

” Abbiamo proposte di iniziative popolari che come PD dobbiamo sottoporre  ai cittadini

Salario minimo. Certo non dobbiamo mettere in discussione la contrattazione nazionale. Ma non è degno di un paese civile avere gente che lavora per meno di 9 euro l’ora. Quindi avanti decisi.

La Salute. Tre quarti delle Regioni hanno i conti in rosso. È un problema strutturale. Gli ultimi governi avevano messo 12 milioni di euro in più sul Sistema Sanitario Nazionale, ma la grave crisi ha avuto i suoi effetti. Oggi però il Governo diminuisce le risorse disponibili e così si colpisce la sanità pubblica e il suo finanziamento. Dobbiamo metterci di traverso a questo progetto.

Noi dobbiamo stare molto vicini ai nostri sindaci, con la capacità di allargare le coalizione, aggregare consenso.

Oggi dobbiamo consolidare un’area capace di dare contributo al PD, la nostra casa, per farne Partito più grande e più forte, plurale e aperto. Noi ci stiamo provando”.

“Dobbiamo sviluppare proposte alternative, una nuova idea del Paese, ma idee nel lungo periodo, e ricostruire la sintonia con il Paese. Ma dobbiamo unire la maggioranza degli elettori vicino a noi. Occorre Radicalismo ma non Massimalismo. Non ci serve una testimonianza o politica movimentista, ma la capacità di rappresentare la maggioranza del Paese. Questo è quello che dobbiamo fare”.

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1 commento su ““Unità nella diversità”: l’incontro a Cesena di “Energia popolare””
  1. Riportiamo volentieri un commento lasciatoci da Gianmario Fragomeli a proposito del Convegno:
    Ciao Enrico come hai riportato tu mi ritrovo in molti degli interventi, da Prodi, Guerini, Delrio. Aggiungo come ha ribadito il presidente Bonaccini noi abbiamo bisogno di un pensiero lungo che ricostruisca ascolto, assonanza con il sentire comune per poi sviluppare politiche di crescita e di sostenibilità sociale prima ancora che economica. Un’area è elaborazione e non mera distribuzione di incarichi e ruoli come spesso è avvenuto per le correnti. Un Pd se vuole essere all’altezza della sfida che ci attende, costruendo un’alternativa popolare e credibile alle destre, non può esimersi dall’essere plurale e io aggiungo ospitale per tutte le culture democratiche e riformiste. Un caro saluto. Gianmario Fragomeli (consigliere regionale PD Lombardia)

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