I CONSIGLI DELL’ATS BRIANZA
ONDATE DI CALORE ED EFFETTI SULLA SALUTE

Durante le ondate di calore sono documentati effetti sulla salute

(aumenti della mortalità, dei ricoveri ospedalieri, degli accessi al

pronto soccorso), soprattutto in sottogruppi di popolazione più

vulnerabili (anziani, soggetti con patologie croniche, bambini, donne

in gravidanza, lavoratori all’aperto).

L’eccesso di calore può rivelarsi fatale quando esistono condizioni

patologiche croniche che ostacolano i meccanismi compensativi

della termoregolazione.

Le patologie associate alle alte temperature ambientali possono essere:

• colpo di sole (rossore e dolore cutaneo, edema, vescicole, febbre,

cefalea) – all’effetto dell’eccessiva esposizione ai raggi solari si

aggiungono gli effetti del surriscaldamento e della disidratazione;

• crampi da calore (spasmi dolorosi alle gambe e all’addome,

sudorazione);

• esaurimento da calore (abbondante sudorazione, astenia, cute

pallida e fredda, polso debole, temperatura normale);

• colpo di calore (temperatura corporea superiore a 40 °C, pelle

secca e calda, polso rapido e respiro frequente, stato

confusionale, deliri o convulsioni, possibile perdita di coscienza).

Anche gli infortuni sul lavoro possono essere correlati alle

ondate di calore.

Le elevate temperature possono causare malori o ridurre la

capacità di attenzione del lavoratore e quindi aumentare il

rischio di infortuni.

Durante le ondate di calore i tipi di infortunio e le modalità di

infortunio più frequenti sono: incidenti di trasporto, scivolamenti

e cadute, contatto con oggetti o attrezzature, ferite, lacerazioni e

amputazioni.

Cosa fare in caso di colpo di calore del lavoratore?

Chiamare subito l’Addetto al Primo Soccorso e il 118. Assistere il

lavoratore fino all’arrivo dei soccorsi: posizionarlo all’ombra e al fresco,

sdraiato in caso di vertigini, sul fianco in caso di nausea, mantenendolo

in assoluto riposo; slacciare o togliere gli abiti; misurare la temperatura

corporea; cercare di raffreddare rapidamente il corpo, se è possibile,

avvolgendolo in un lenzuolo bagnato e ventilandolo o, in alternativa,

raffreddare la cute con spugnature di acqua fresca non fredda, in

particolare su fronte, nuca ed estremità, ventilando e spruzzando

acqua sul corpo.STRESS TERMICO E LAVORO

Lo stress termico si verifica quando il sistema di termoregolazione

dell’organismo fallisce. La temperatura dell’aria, il ritmo di lavoro

intenso, la ventilazione, l’umidità, gli indumenti da lavoro, sono

tutti fattori che possono concorrere allo stress termico. Inoltre,

l’esposizione simultanea agli inquinanti atmosferici urbani, in

particolare all’ozono, potenzia gli effetti delle alte temperature. Nel

luogo di lavoro il rischio di stress termico potrebbe non essere

evidente. Il corpo reagisce al caldo aumentando il flusso

sanguigno cutaneo e attraverso la sudorazione. L’aumento del

flusso sanguigno e l’evaporazione cutanea permettono al corpo di

raffreddarsi.

Lo stress termico nei luoghi di lavoro

Un lavoratore che indossa indumenti da lavoro protettivi ed esegue

lavori pesanti in condizioni di caldo e umidità è a rischio di stress

termico in quanto:

• l’evaporazione del sudore è ostacolata dal tipo di indumenti e

dall’umidità dell’ambiente;

• il ritmo di lavoro provoca un aumento della temperatura corporea

che continuerà a salire se la dispersione di calore è insufficiente;

• all’aumento della temperatura corporea il corpo reagisce con un

incremento della sudorazione e con l’eventuale rischio di

disidratazione;

• l’aumento della frequenza cardiaca sottopone il fisico a ulteriore

stress;

• se il corpo assorbe più calore di quanto non riesca a espellere

allora la temperatura corporea continuerà ad aumentare

arrivando ad un punto in cui il meccanismo di termoregolazione

corporea diventa meno efficacie;

• l’effetto può tradursi in una minore capacità di rispondere agli

stimoli e ai pericoli imprevisti e in un aumento della disattenzione

e della deconcentrazione.

Altre informazioni in
https://www.ats-brianza.it/images/8_-_344_allegato_Lavoro.pdf

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