A proposito dei medici di base che mancano, e che non sono messi in condizione di lavorare in modo adeguato

-tema sempre più grave che riguarda sempre più lombardi-

giovedì scorso in Commissione Sanità abbiamo audito le loro organizzazioni più rappresentative, e ne è uscito un giudizio impietoso rispetto a quanto Regione Lombardia potrebbe fare e non ha fatto in questi anni.

Siccome alcuni mi stanno ancora chiedendo cosa hanno detto, riporto qui le mie parole riprese da un’agenzia stampa:

LOMBARDIA, BORGHETTI: “RAPPRESENTANTI MEDICI BASE DEMOLISCONO LA REGIONE”

MILANO (ITALPRESS) – “Oggi in Commissione Sanità le organizzazioni dei medici di famiglia presenti in audizione hanno demolito la Regione Lombardia, esprimendo esattamente le stesse criticità che noi, consiglieri di opposizione, rileviamo e denunciamo, inascoltati, ormai da molti anni rispetto alla medicina territoriale e alle cure primarie”. Così Carlo Borghetti, consigliere regionale del Pd e capogruppo in Commissione Sanità, interviene a margine della seduta odierna in cui si è tenuta l’audizione sulle problematiche della professione medica con i rappresentanti della categoria.

“Moltissimi i problemi emersi -dice Borghetti, elencandone alcuni-: ancora nessun alleggerimento del livello di burocrazia cui sono sottoposti i medici; malfunzionamento del sistema informativo (SISS) che fa perdere addirittura il 30% del tempo-lavoro; mancato caricamento dei referti da parte di molti ospedali e poliambulatori sul Fascicolo sanitario elettronico (fatto che complica ulteriormente il lavoro dei medici); ancora non completato il processo di dematerializzazione delle ricette a favore dei cittadini; mancato adeguato supporto all’attività attraverso personale di studio; insufficiente livello di retribuzione a fronte dell’aumento dei pazienti presi in carico”.

“Si tratta di questioni di competenza regionale che vanno affrontate con urgenza -sottolinea l’esponente dem-: ancora risulta incomprensibile come Regione Lombardia, in così tanti anni, non sia stata in grado di affrontarle. E questo, certamente, anche per l’inefficiente gestione dei sistemi informativi sanitari, prima da parte di Lombardia Informatica e oggi di Aria”.

“Con queste premesse ci chiediamo come farà l’assessore Bertolaso a far diventare una realtà il Cup unico per abbattere le liste d’attesa, ma sicuramente capiamo perché si sia preso tre anni per realizzarlo: un tempo troppo lungo per la salute dei lombardi -conclude Borghetti-. Noi abbiamo le proposte, interessano a Fontana?” (ITALPRESS)

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