Ottime le notizie che arrivano dalle località turistiche, comprese la nostra Valsassina, dal mare e dalle città più visitate , Firenze, Roma, Venezia.
Milioni di Italiani e stranieri in giro, alberghi strapieni, ristoranti idem, operatori turistici che hanno già prenotazioni al completo da qui a quest’estate.
Nonostante le condizioni meteorologiche finora non siano state il massimo, ma da settimana prossima sembra che miglioreranno, tutto sembra andare nel migliore dei modi.
La gente ha evidentemente voglia di uscire, di svagarsi, ed è giusto che sia così . C’è però, me lo si lasci dire senza tema di voler fare il guastafeste, per chi ha studiato “psicologia di massa”, e soprattutto per chi come me, andando parecchio in giro in moto, guarda non solo i nostri bellissimi paesaggi ma anche i volti delle persone, qualcosa di inquietante in questa evidente frenesia di voler uscire e divertirsi a tutti i costi.
Sono tre anni almeno che la gente non vede l’ora di uscire. Tre anni fa c’era stato il “lockdown“, che ci aveva vietato di cedere all’odore della Primavera, e limitato le nostre uscite al massimo al terrazzino di casa (da cui avevamo promesso che saremmo diventati migliori, ricordate ?). Che a Giugno 2020 scoppiasse quindi la voglia di uscire, di liberarsi del proprio carcere domestico, naturalmente rigorosamente con le mascherine, era perciò una cosa normale. La gente non ne poteva più di rimanere chiusa in casa, pena multe salatissime per chi usciva senza permesso. Era naturale quindi che strabordasse questa “voglia di uscire”.
Oggi però sono passati ormai quasi tre anni, e ancora questa “voglia” si è tutt’altro che placata. Ci sono allora altri motivi ? Io penso di si, almeno così a occhio, e li voglio illustrare.
Il primo è un motivo economico: l’inflazione ormai a due cifre, il lavoro che c’è e non c’è, i problemi che affliggono sempre più pesantemente gli Italiani (in primis le bollette di luce e gas).
Nonostante la mancanza di soldi, chi può cerca di evadere dai brutti pensieri.
Il secondo sono questi orrendi suoni di guerra, che ormai da più di un anno risuonano in Europa. Da una parte chi muove le armi nucleari, e minaccia apertamente l’ “Armageddon” di tutta l’Umanità. Dall’altra chi parla sconsideratamente di “vittoria”, con discorsi che a noi Italiani fanno ricordare con orrore chi li faceva nel 1940 (“Vincere e Vinceremo” !). Le prospettive sono ogni giorno sempre più drammatiche,e meno male che abbiamo un Papa favoloso, ma purtroppo inascoltato, che per fortuna alza l’unica voce sensata tra una marea di scervellati !
Infine il “cambiamento climatico“, con tutte le prospettive negative che si prospettano per i prossimi decenni o anni (scioglimento dei ghiacciai, alzamento del livello del mare, anidride carbonica, buco nell’Ozono ecc.).
Insomma, ce n’è certamente abbastanza per essere come minimo molto inquieti e preoccupati soprattutto per le nostre giovani generazioni, e desiderare di respirare ancora un po’ di aria fresca, almeno finchè possiamo !
Fu così nell’epoca della “Belle Epoque” (la gente si divertiva mentre i Governi si stavano pesantemente armando, alla vigilia della I Guerra Mondiale), fu così nel 1348, all’epoca della prima ondata della “Peste Nera“, quella di Boccaccio, quando molti che si sentivano ormai condannati a morte cercavano di divertirsi il più possibile almeno negli ultimi giorni di vita.
C’è allora un sentimento di inquietudine paragonabile a quei tempi (e parecchi altri esempi potrei farne, ma bastano questi)? Forse si, ma speriamo che siano solo supposizioni infondate. Nel frattempo, a tutti quanti facciamo i migliori auguri di Buone feste !
Enrico Baroncelli