Si è aperto un nuovo anno, con esso a ragione ci si auspica un cambiamento, la fine della guerra fratricida in Ucraina e la Russia, al popolo Armeno sotto attacco dal vicino Azerbaijan, al Medio Oriente in Iran, al popolo Palestinese, all’Africa ai troppi popoli sottomessi e depredati dalle loro risorse, al continente Latino Americano in cammino con la democrazia in molti Paesi, oggi, posta sotto attacco con l’assalto alle Istituzioni in Brasile contro il neo presidente Lula.
Francamente viviamo in un quadro sociopolitico mondiale assai destabilizzato, con un evidenti pericoli che si accentuano in concomitanza all’inefficacia dell’azione diplomatica USA e dell’intera Europa, oggi orientata di fatto in uno scontro militare per procura della NATO contro la Russia.
Non sono bastati gli errori compiuti dall’Occidente, sia in passato ma anche di recente, in molti scenari internazionali, dalla guerra nei Balcani che ha smembrato la ex Jugoslavia, in Iraq, in Siria, nel nord Africa, in Libia, per ultimo, dopo 20 anni di guerra, la disfatta in Afghanistan.
Si sono sottovalutate le opportunità che avevano avvicinato la Russia post sovietica, all’Europa ed agli stessi U.S.A. per imbarcarsi in una espansione militare e politica che di fatto ha accerchiato la Russia, con tempi e modalità unilaterali ed arbitrarie, ponendo a rischio la loro sicurezza che ha causato a torto o ragione, l’invasione militare della Russia in Ucraina con migliaia di morti, stragi ed orrori.
Non è facile individuare un percorso che possa condurre l’intera comunità internazionale alla pace, in tutti questi scenari di guerra o destabilizzati, ai quali colpevolmente ci si è abituati, se la nostra classe politica, le personalità con cariche istituzionali apicali, non riconoscano questa sequela di errori e riescano con tutta la modestia necessaria ricomporre un quadro politico, un nuovo ordine mondiale nel quale tutti i popoli ed i governi possano riconoscersi a pari dignità, senza privilegi e diritti arbitrari di veto, come da sempre avviene all’ONU che in questa ottica va riformata.
E’ incompleta e parziale se non propagandistica, l’informazione che abbiamo subito dai mezzi di comunicazione pubblica e privata, dalla sciagurata decisione di Putin di invadere l’Ucraina, la guerra è iniziata dal Febbraio 2014 colpevolmente occultata, con la “nenia” dell’invasione di un Paese sovrano, determinando un pensiero unico dominante, pericoloso per la nostra democrazia
E’ incompleta l’analisi e la tesi congressuale della CGIL dove affronta nel suo dibattito la guerra in Ucraina, nessun candidato alla segreteria del Partito Democratico affronta con la necessaria lucidità politica, prospettando una soluzione diplomatica del conflitto, la Storia non può essere occultata o peggio ancora manipolata, le forze progressiste italiane ed europee non hanno ancora maturato una visione coerente e corretta che avrebbe potuto evitare questa guerra fratricida infinita.
Il quadro politico generale è assai preoccupante, aggravato con l’avvento al Governo in Italia della Destra più autentica che già si è distinta per la sua preferenza agli evasori, contro i più deboli, ma presto strumentalmente convertita in una politica europeista ed atlantista allineata e subordinata agli USA.
La nostra azione propositiva ed il lavoro che ci si prospetta innanzi è assai intenso e complicato, ciò non deve farci demordere dai nostri obbiettivi, che al momento ci indicano la necessità di operare a 360° iniziando in “casa nostra”.
Lecco 9 Gennaio 2023 Sergio Fenaroli